Home > Casi studio Instagram > Quanto è facile far credere di essere esperti sui social? Il caso studio di Offside Squad

Quanto è facile far credere di essere esperti sui social? Il caso studio di Offside Squad

Qualche giorno fa @dariomegna_ mi ha scritto su Instagram chiedendomi un parere sulle stories.

Dario raccontava ciò che era appena successo sul profilo Twitter @offsidesquad. È vero, non stiamo parlando di Instagram… ma ho trovato il racconto veramente interessante, perché parla di un fenomeno che in realtà si può verificare (e si verifica) su tutti i social.

Il tutto ruota intorno ad un’unica domanda:

Quanto abbiamo bisogno di certezze?

Ho chiesto a Dario di scrivere questa storia per poterla far leggere al più alto numero possibile di persone, quindi leggi con attenzione… da qui inizia il suo articolo!

Come l’attesa di James Rodriguez ha rovinato l’estate di molti tifosi

Siamo ad inizio estate 2019 e su Twitter sbarca un profilo misterioso, che si presenta come “insider” (ovvero persone che possiedono informazioni prima degli altri, grazie a fonti interne alle aziende).  Il  contenuto del profilo tratta principalmente di calciomercato basandosi su fonti, a detta dell’account, affidabili e veritiere.

Ogni giorno i tweet di Offside Squad sono pieni di previsioni, anticipazioni, opinioni e risposte a tutte le domande dei tifosi di tutte le squadre.

In poco tempo l’account si è trovato a sfidare i big del giornalismo sportivo italiano. Un risultato impensabile se paragoniamo quanto tempo i media cartacei ci hanno messo ad ottenere la fiducia dei propri lettori… eppure ad oggi reso possibile proprio grazie ai social!

Ma perché la gente dava fiducia a questo account?

Con il passare delle settimane, molte delle previsioni di calciomercato si concretizzano.  Spesso confermavano alcuni rumors già circolanti ma, altre volte,  chi era dietro il profilo poteva vantarsi di essere tra i pochissimi ad azzeccare il reale esito di alcune trattative.

Tra una notizia di calciomercato e un’altra i  numeri continuavano a salire… raggiungendo anche 10K follower.

Avevano conquistato la fiducia di tutti i tifosi italiani

Ma più di tutti, quella dei tifosi napoletani. Offside Squad era il solo a sostenere che un giocatore del Real Madrid, James Rodriguez, atteso dalla piazza da mesi, sarebbe stato acquistato dalla squadra partenopea e che la trattativa non era mai realmente sfumata (come invece sosteneva il 90% dei giornali italiani). Molti ne facevano una questione di vita o di morte e altri, stanchi della ‘tiritera’ durata tutta l’estate, attendevano la fine di questo calciomercato come l’ora della verità.

L’ora della verità

Sono le 22:00 del 2 Settembre, l’ora esatta in cui chiude il calciomercato in Italia. E, come prevedibile, James Rodriguez non firma con il Napoli.

Il luogo di ritrovo di tutti i tifosi della squadra (e non) è stato proprio sul profilo che li aveva accompagnati durante tutta l’estate e che aveva alimentato le speranze di vedere il loro beniamino con indosso la casacca partenopea.
Puoi immaginare benissimo quale sia stato il contenuto dei commenti dei tifosi. Ma nella lista infinita di insulti ho trovato anche i tweet dei protagonisti della nostra storia.

Ciò che hanno scritto mi ha colpito così tanto che mi ha spinto a scrivere questa storia. Offside Squad, ha risposto così:

 

 

Ho raccontato questa vicenda nelle mie stories ed ho chiesto un parere ai miei seguaci. Con un sondaggio ho capito che secondo loro questo “comunicato” non è stato scritto da “paraculi”, per rimediare ai loro errori, ma da “visionari”, artefici di un esperimento sociale durato tre lunghi mesi.

Poco dopo l’account pubblica un altro aggiornamento con il fine di spiegare le reali intenzioni del profilo e dove viene ribadito che “James Rodriguez non c’entra nulla” con la loro decisione di chiudere il profilo.

Questo invece è il loro tweet finale, prima di abbandonare l’account:

 

Il mio punto di vista?

Ciarlatani o meno, da tifoso io sono stato il primo incollato ai loro profili social.

La speranza è l’ultima a morire, no? E loro sono stati gli unici ad alimentare imperterriti questo nostro sogno. Ovviamente non ho minimamente dato colpa delle mie illusioni al loro lavoro, ma sicuramente mi hanno lasciato un grande insegnamento che difficilmente scorderò.

È un caso studio interessante… per un attimo mi sono sentito dentro una puntata di Black Mirror per poi riprendermi e capire che si stava semplicemente parlando di calcio, anche se alcuni non sanno davvero contenersi. Ho letto tweet assurdi ed evito anche di farteli leggere, ma i profili sono ancora aperti e potete visualizzarli voi stessi.

Le conclusioni di Dario

Come può essere applicata questa storia alla psicologia del marketing digitale?

Quanto ci influenza al giorno d’oggi la comunicazione sui social se utilizzata nella maniera più opportuna?

Ho avuto l’opportunità di far leggere la storia a pagine e profili interessanti come @marketing_espresso, @gigienne, @inciampando e molti altri! Trovi i loro commenti nelle mie storie in evidenza su Instagram.

Le mie conclusioni

Questo caso mi è particolarmente piaciuto perché mette in mostra diversi aspetti.

  1. Ha dimostrato che effettivamente sui social network, persino Twitter che tutti danno per morto, è ancora possibile crescere in maniera esponenziale organicamente. Come? Ascoltando e conoscendo ciò di cui il nostro target persona ha bisogno, e fornendoglielo nel modo e nel linguaggio più consono alla ricezione di quel target specifico.

  2. Dall’altra parte ci hanno letteralmente sbattuto in faccia una realtà che tutti sappiamo, ma molto spesso dimentichiamo. Ovvero quanto sia facile sui social mascherare e plasmare la realtà per farla sembrare qualcosa che non è.E di come ci siano sempre persone che non si pongano nemmeno la domanda se ciò che stanno ascoltando o leggendo sia verificato o provenga da fonti affidabili. In questo senso mi vengono in mente le centinai di ads che girano su Instagram e Facebook stessi che ti aiutano a “diventare influencer” grazie al loro sistema innovativo (?) che ti garantisce una crescita di 10.000 follower al mese (come se il numero di follower facesse l’influencer… ). Mi vengono anche in mente le fake news, forse questo è più facile da associare al discorso.
  3. Il caso specifico di James Rodriguez inoltre, dimostra come dare speranza alle persone e sentirsi dire ciò che più ci fa stare bene, piuttosto che sapere la verità, sia un’arma potentissima. E dimostri come effettivamente davanti alle componenti di speranza + benessere il nostro cervello vada in pappa… perché vuole credere a ciò che ha davanti. Ci fa stare meglio nel breve periodo, ci sentiamo tranquilli ed è la soluzione più facile.

Da grandi poteri derivano grandi responsabilità- cit.

Lo zio di Spiderman però aveva ragione. 

Le conclusioni non sono negative… perché alla fine sta a te, a noi, decidere come utilizzare il potere che i social danno ad ognuno di noi. Questo caso studio da un lato ha dimostrato che si può far emergere un progetto di successo al giorno d’oggi sui social. Dall’altro quanto sia facile prendere in giro le persone.

Dunque, tutti noi abbiamo gli strumenti per fare qualcosa. Sta a te scegliere come utilizzarli, per fare qualcosa di bello oppure no.

Prima di lasciarti, ti chiedo:

Quanti profili o persone segui sui social che un giorno potrebbero rivelarsi degli Offside Squad?

 

P.s. Ringraziamo @dariomegna_ per il suo contributo.

20 anni, studente di Ingegneria Gestionale e autodidatta in Digital Marketing. Nerd gravemente affetto dalla sindrome di Wanderlust, racconto le mie esperienze sul mio blog e sul mio profilo Instagram.

 

Co-fondatore di Njlitics. Biondo, occhi azzurri, 1.75

Leave a reply:

Your email address will not be published.